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DAL GOTTARDO A VENEZIA. MA IN BARCA

14 agosto 2014

Manager svizzero rilancia l'idea di ripristinare l'"idrovia" usata da San Carlo Borromeo. Dai piedi delle Alpi elvetiche alla Laguna per via fluviale. "Neanche immaginate che effetto l'ingresso a Milano..."
Mentre il Canton Ticino storce il naso di fronte a Expo 2015 e lascia appeso a un referendum l'approvazione del credito per la propria partecipazione alla manifestazione milanese, un coraggioso manager decide di celebrarla, ripristinando l'idrovia da Ascona a Milano. La stessa, per intenderci, che nel 1584 condusse San Carlo Borromeo, malato e ormai alla fine della sua vita, dalla cittadina ticinese, situata sulle sponde del Lago Maggiore, fino a Milano. "Fu adagiato su un lettuccio e posto su una barca che, navigando prima sul lago Maggiore, poi sul Ticino e sul Naviglio Grande, lo condusse fino all'approdo di San Cristoforo, a due miglia da Milano", ricorda, attraverso una testimonianza dell'epoca, il settimanale di Lugano, L'Azione. Da qui, in lettiga - prosegue il racconto - Carlo Borromeo venne portato in arcivescovado: era la sera dei Morti e non gli rimaneva che un giorno da vivere".
A oltre 500 anni di distanza il manager cui abbiamo accennato, Claudio Rossetti, 51 anni, nativo di Biasca, un paesone alle falde del massiccio del San Gottardo, in occasione dell'Expo vuole ripercorrere l'ultimo viaggio dell'arcivescovo Borromeo. Una laurea in economia a Basilea, con specializzazione in marketing, attualmente direttore di un villaggio vacanze a Fiesch, nel Canton Vallese, Rossetti è oltretutto un intellettuale di tutto rispetto avendo diretto, per 10 anni, il Monte Verità di Ascona, luogo d'incontro e di convegni di uomini di lettere, di scienza ed esponenti politici di mezzo mondo. "Per tanto tempo mi sono occupato di utopie, con questo viaggio intendo fare il salto e passare alla pratica", tiene a precisare Rossetti. Il viaggio, peraltro, l'ha già compiuto, in anteprima, nel maggio scorso, a bordo di un gommone. "E`stato molto bello- spiega -perché si naviga per tre ore, sul Naviglio Grande, lungo 50 chilometri, in mezzo alle case e, in particolare, tra Boffalora e Turbigo, costeggiando delle splendide ville". "Ma anche in mezzo ai barconi, ai magazzini, ai ponti, ai lavatoi, che fanno di quel corso d'acqua un vero e proprio museo a cielo aperto".
Va detto, tuttavia, che al momento l'idrovia non è completamente navigabile perché, prima di imboccare il Naviglio Grande, in località Panperduto, al confine tra Piemonte e Lombardia, c'è una chiusa non ancora funzionante, per cui bisogna scendere dall'imbarcazione e percorrere un tratto a piedi. Il sacrificio, a quanto pare, viene immediatamente ripagato, una volta risaliti sul gommone. "Particolarmente spettacolare - dice infatti Rossetti - è l'ingresso a Milano via acqua, con l'approdo alla Darsena, in zona Porta Ticinese, quindi nel centro della città". "Siamo abituati a entrare a Milano con il treno o con l'auto e vi garantisco che, a bordo di un gommone, l'impressione è davvero diversa". Per il percorso in idrovia da Ascona a Lugano, previsto nell'agosto del prossimo anno, sono già aperte le prenotazioni. "Proponiamo tre giorni in barca ed uno dedicato alla visita dell'Expo, al prezzo di 1300 euro per persona", spiega Claudio Rossetti. A detta del quale l'interesse dei potenziali clienti non manca, anche se "le nubi che, di tanto in tanto, si addensano sul futuro della manifestazione, raffreddano gli entusiasmi".
Fatto sta che, intanto, il suo viaggio in acqua dolce tra lago, canali e i fiumi Ticino e Po, con approdo finale al mare, l'intellettuale-manager, Claudio Rossetti, è dal 2009 che, almeno una volta all'anno, che lo organizza. Nove giorni, sempre partendo da Ascona, con tappe a Sesto Calende, Pavia, Cremona, Boretto che è vicino a Brescello, Ferrara, Chioggia e Venezia. Costa poco più di 3 mila euro, si compie a bordo di gommoni per 4 persone, con un tetto massimo di 18 partecipanti. Nonostante il prezzo, decisamente non a buon mercato, sono già aperte le iscrizioni per quello dell'anno prossimo e i posti, a bordo dei gommoni, quasi tutti esauriti. E che l'idea era balenata anche dall'altra sponda del Lago Maggiore, la nostra, in occasione di una Bit di alcuni anni fa, e aveva come target la stessa Expo' meneghina.
"Parlavamo di utopia? Le posso dire che questo viaggio fino a Venezia, molto più faticoso di una crociera, è anche un viaggio interiore", annota Rossetti. Nel senso? "Nel senso che mette alla prova, crea delle aspettative". Come un altro viaggio, questa volta sul mare, che Claudio Rossetti organizzò qualche tempo fa, quando con un veliero raggiunse la Groenlandia. Ma anche un altro, nell'oceano Pacifico, fino alle isole Galapagos. "Ognuno con uno scopo diverso, tutti con il denominatore comune dell'acqua e l'obbiettivo di una riflessione su se stessi".
Franco Zantonelli
http://viaggi.repubblica.it/articolo/dal-gottardo-a-venezia-ma-in-barca/230105



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